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JACLEROI – MONTECHIARUGOLO
Viaggio in Italia

Non esiste un mondo della pubblicità, non c’è soltanto Milano. Tutta l’Italia comunica. Viaggio in Italia è la rubrica di Billmagazine che bussa alla porta delle agenzie del paese per farsi raccontare cosa succede. Questa volta abbiamo fatto una chiacchierata con JacLeRoi.

JacLeRoi è un’agenzia della provincia di Parma, che, non a caso, ha deciso di specializzarsi nel food.

D: Parlateci un po’ della vostra agenzia. Cosa fate, dove siete, quanti siete?

JLR: JacLeRoi si trova nel cuore della food valley, quella provincia di Parma  famosa per le eccellenze alimentari, precisamente a Montechiarugolo. Quindi un po’ per vocazione, un po’ per prossimità, un po’ perché del cibo (meglio se buono) non si può fare a meno, ci stiamo specializzando nel segmento food & beverage. Sul nostro sito abbiamo creato un’area dedicata esclusivamente ai progetti food. Oggi, a cinque anni dalla nascita dell’agenzia, siamo 10 effettivi: il numero perfetto per non fare né troppo casino né troppo poco. Il paradosso è ritrovarci in provincia con un team che parla lingue diverse: due creativi brasiliani, una account russa, un account bolognese, una programmatrice romana, un social media specialist di Sant’Arcangelo di Romagna… E il bello è che hanno preso armi e bagagli per venire a lavorare da noi. Solo i due titolari, Stefano Adorni e Alessandro Venè, sono di Parma.

D: Com’è il vostro rapporto con i clienti?

JLR: Il rapporto col cliente, con tutte le differenze del caso, è quello con la moglie o il fidanzato. Quando una relazione è lunga e dura da tanto tempo, serve qualcosa per ravvivarla: un’idea, un cambio di passo, una sorpresa. A volte funziona, altre volte ci si lascia e poi ci si riprende. Quando il rapporto è nato da poco ci si impara a conoscere piano piano, dopo essersi fiutati con il sospetto tipico delle precedenti scottature. Quando invece è nato male, non ci sono speranze. Crediamo che ci si debba meritare a vicenda: cliente e agenzia, senza paura di fare di più di quello che sta scritto sui pezzi di carta. Il ciclo di vita di un rapporto cliente/agenzia è più breve della permanenza di un creativo nella stessa agenzia. C’è bisogno di rinnovare continuamente gli stimoli. E le idee: la nostra ricetta è guardare fuori dalla finestra. Ma questo è tutto un altro capitolo.

D: Sulla vostra pagina web avete creato una sezione, Diary, nella quale è possibile creare uno sfondo per il sito e “continuare” la vostra storia. Ci spiegate meglio questa iniziativa? Come è nata?

JLR: Diary è un’iniziativa di cui siamo orgogliosi. Da una parte offriamo uno spazio ai giovani artisti (designer, fotografi, art jr, ecc…) che da noi possono esprimersi e farsi conoscere. La tecnica è libera, l’importante è avere un personaggio (JacLeRoi), un viaggio e una meta: il mulino a vento. Dall’altra abbiamo un “sito nuovo” ogni mese, dato che il lavoro migliore diventa il nostro sfondo. Come premio finale, alla fine del viaggio, offriamo uno stage di sei mesi in agenzia. E già che ci siamo vorremmo ampliare il progetto anche agli aspiranti copy: brevi racconti in forma libera aventi sempre come brief il viaggio di questo fantomatico personaggio, JacLeRoi, alla ricerca del suo agognato mulino. Un piccolo Don Chisciotte dei giorni nostri, un po’ antieroe e un po’ romantico, sicuramente uno di noi.

D: Com’è la vostra sede?

JLR: La nostra sede è un rustico di campagna ristrutturato. Possiamo chiamarla creative farm, dato che condividiamo lo spazio con una società che si occupa di programmazione e sviluppo web. Un giorno andremo a stare in un mulino a vento.

D: Dove andate in pausa pranzo?

JLR: Trovandoci in campagna non abbiamo il baretto sotto l’ufficio, quindi col bel tempo rimaniamo tutti insieme in terrazzo, cosa che fa molto gruppo e offre lo spazio per durissime disfide a calcio o a ping pong. Chi perde lava i piatti.

D: Negli ultimi tempi sono nati diversi siti e blog che raccontano il mondo pubblicitario. Ma non si va mai oltre Milano, Roma e Torino. Cosa ne pensate?

JLR: Pensiamo che per avere buone idee si può stare a Montechiarugolo, a Milano o a New York. Naturalmente questo vale anche, e soprattutto, per le idee balorde. Idem per la professionalità. Per gli spostamenti e per l’aria che si respira, invece, è decisamente meglio essere a Montechiarugolo.

D: Cosa si vede dalla vostra finestra?

JLR: Mucche al pascolo. E prati. E se c’è limpido montagne appenniniche ancora innevate.

D: Ora possiamo salutarci. Fatelo a modo vostro.

JLR: Tchau, espero te encontrar logo!

 

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