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Saatchi & Tahrir
Bill

Su Bill 01 c’è uno speciale su Primavera Araba e agenzie arabe. Manteniamo lo sguardo sul tema, e su questo loro incredibile intreccio tra la crescita del linguaggio e quello della società civile. Sul recente “Tahrir – I giovani che hanno fatto la rivoluzione” di Imma Vitelli, troviamo altri rimandi dall’advertising alla celebre piazza egiziana.

Scrive Imma Vitelli: “Mi torna in mente un’altra intifada, quella del Libano, di qualche anno prima. Era il 2005, e in quel caso la circostanza casuale, l’incidente della Storia, che fece di singoli individui una folla, fu l’assassinio di un ex premier, Rafiq Hariri. Per settimane, piazza dei Martiri a Beirut si riempì della febbre dei libanesi, che alla fine vinsero la battaglia e mandarono a casa i siriani, che occupavano da trent’anni il loro piccolo paese. A colpirmi, i primi giorni, furono le immagini sofisticate della rivolta, le spille e i manifesti e le sciarpe e le magliette, brandite dalle signorine altolocate di Ashrafieh in piazza con i cagnolini e le filippine al seguito. Feci una ricerca, e scoprii che a organizzare l’intifada, i suoi slogan, i suoi loghi, a dare una forma laccata a ciò che era una genuina rivolta di popolo era intervenuta una nota società di marketing, la Saatchi & Saatchi”.

Il libro è edito dal Saggiatore.

Il coraggio è contagioso, come dice questa campagna libanese su una birra.

 

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