1.   Accetto i termini della Privacy Policy
EMMABOSHI STUDIO – BOLOGNA
Viaggio in Italia

Non esiste un mondo della pubblicità, non c’è soltanto Milano. Tutta l’Italia comunica. Viaggio in Italia è la rubrica di Billmagazine che bussa alla porta delle agenzie del paese per farsi raccontare cosa succede. Oggi siamo a Bologna e parliamo con Emmaboshi studio.

D: Parlateci un po’ della vostra agenzia. Cosa fate, dove siete, quanti siete?

ES: Ciao Bill, io sono Emanuele Centola il direttore creativo di Emmaboshi studio. Con Andrea De Carolis e Martina Galetti ho fondato nel 2010 Emmaboshi studio dopo essere stato Emmaboshi per qualche anno. Io e Martina siamo due grafici mentre Andrea è a capo della parte web. Io sono grafico dai tempi del Mac OS 9 e Freehand e mi sono formato principalmente nei tre studi dove ho lavorato dal 2000: Pablo, ADA, D-Sign. Andrea viene dalla Facoltà di Informatica e ci siamo incontrati come colleghi da D-Sign mentre Martina viene dall’Isia di Urbino ed è illustratrice di formazione. Siamo a Bologna, nella sgarrupata via Orfeo, dove il sole entra un quarto d’ora al giorno, quando ne ha voglia.

D: Com’è il vostro rapporto con i clienti?

ES: «Fin qui tutto bene». Nei progetti che abbiamo sviluppato finora abbiamo trovato interlocutori che si son fidati di noi e che ci han permesso di fare dei lavori che siamo stati fieri di firmare. Hanno anche sempre saldato le nostre fatture per cui non possiamo lamentarci.

D: La pubblicità è solo uno dei tanti campi di cui vi occupate (progetti espositivi, web, editoria, packaging ecc.). Siete partiti subito con l’intento di essere un’agenzia completa o vi state adattando alle richieste del mercato?

ES: Sì, devo ammettere che la pubblicità intesa proprio come advertising è un campo della comunicazione dove ho lavorato ma dove non mi sono trovato a mio agio. La mia prima passione è stata il design grafico, la cura per il lettering, la ricerca sui font e sul layout e nelle mie esperienze di pubblicità non erano fasi previste nel flusso di lavoro. Quando ho deciso di aprire Emmaboshi studio l’intento era di uscire dai canoni dell’agenzia e dai suoi processi per aprire uno studio che rappresentasse il nocciolo della comunicazione: cultura visiva e web. Ciononostante abbiamo presto capito che la ricerca che ci attira è quella che riguarda il nuovo web, la sua funzione, il suo utilizzo, ed in questa direzione che ci stiamo muovendo con grande entusiasmo, supportati anche dalle proposte di progetti che stanno entrando.

D: Com’è la vostra sede?

ES: Fredda! Siamo al piano terra sopra le cantine, che sono come delle celle frigorifere, il che d’estate ha la sua utilità. Era lo spazio di un falegname, dicono qui. Abbiamo una enorme porta verde di legno che ci separa dal cortile interno. Siamo sugli 80 metri quadrati, 40 al piano terra dove lavoriamo tutti insieme, gli altri 40 al piano di sopra con sala riunioni, cucina e ritirata.

D: Dove andate in pausa pranzo?

ES: Andiamo da Mike & Max, il bar ruvido d’altri tempi, con panini sinceri e a buon mercato, il barista che ti insulta per dimostrarti che ti vuole bene e i tempi d’attesa imprecisati per qualsiasi ordinazione. È il cuore pulsante di tutta la via, al crocevia di quattro stradine.

D: Cosa si vede dalla vostra finestra?

ES: Dalla nostra porta finestra si vede un vaso enorme con una bella pianta dentro e la punta della macchina del marito dell’estetista di due civici più in là.

D: Ora possiamo salutarci. Fatelo a modo vostro.

ES: Con la bici e con l’imbuto, ve la caccio nel saluto!

 

Comments are closed.